Corto e a capo/Premio Mario Puzo – Il festival del cinema nelle aree interne
Giunto alla sua ottava edizione, il festival Corto e a capo/Premio Mario Puzo continua il suo viaggio per portare il cinema dove il cinema solitamente non è di casa, nelle periferie, nelle aree interne, in quelle zone dove spesso è difficile vedere immagini in movimento oltre gli schermi dei propri telefonini o dei propri televisori. Inseguiamo il paradosso di rendere il cinema centrale grazie all’attenzione delle zone periferiche e di rendere la periferia centrale grazie alla forza delle immagini e del racconto cinematografico.
Dalle aie alle piazze, dalle cantine alle terrazze, dai vecchi casali alle arene all’aperto, ogni luogo per noi diventa un posto buono per ospitare cinema, per raccontare storie, per mostrare
volti, luoghi e realtà diverse da quelle che vediamo normalmente sugli schermi.

Il tema di questa edizione è MOSTRI SENZA PRETESE, bestialità, ostacoli e misteri della vita di provincia. Lasciandoci guidare da Pasolini, che torniamo ad omaggiare nell’anno del centenario dalla sua nascita, andremo alla ricerca della mostruosità dell’uomo medio mentre con un occhio (e un orecchio) ai versi di Fabrizio De Andrè cercheremo quelle bestialità apparentemente senza pretese che affliggono la vita della provincia e dei paesi.
L’obiettivo di questa edizione è quello di indagare sotto le maschere, le cattive abitudini, le paure, le occasioni mancate e tutte le storture che spesso si nascondono dietro le apparenti buone maniere, la tranquillità e il quieto vivere. Vogliamo conoscere da vicino i mostri per scoprire che forse non fanno tanto paura e guardare dentro al silenzio e al disinteresse, perché spesso sono loro che dovrebbero spaventarci più di ogni altra cosa.
La vita di provincia è caratterizzata dalla presenza di tanti freni e credenze che a volte ne ostacolano la modernità e lo sviluppo, ma allo stesso tempo deve stare attenta ai processi in atto sul territorio che in taluni casi rischiano di modificarne irreparabilmente caratteristiche e vocazione, finendo per causare più danni che benefici.